Il
castello di PIETRAVAIRANO
Il
vecchio nucleo di Pietravairano sorto in epoca altomedioevale
1070 su una
collina, si è successivamente sviluppato lungo una direttrice che conduceva
al castello. Successivamente il nucleo urbano si è sviluppato all'interno
delle mura, che in epoche successive si sono man mano allargate. Del castello medioevale di Pietravairano resta un torrione cilindrico su una base troncoconica. E'
anche evidente, nella foto, parte della vecchia perimetrazione urbana
intercalata da torrette cilindriche.
2005 VENDUTO
IL CASTELLO DI PIETRAVAIRANO ad una sociatà di Firenze.
LA NOTIZIA e'
cHE IL CASTELLO DI
PIETRAVAIRANO DI EPOCA MEDIEVALE , IL PRIMO INSEDIAMENTO "CASTRUM
PETRAE" RISALE AL 1070 , NEL 2005 DOPO QUASI MILLE ANNI DI
APPARTENENZA ALLA STORIA E ALLA CULTURA DI PIETRAVAIRANO, VIENE
ACQUISTATO DA UNA SOCIETA' PRIVATA DI FIRENZE. IL SIMBOLO DI
PIETRAVAIRANO, LA TORRE , CHE DA MILLENNI SOVRASTA DALL'ALTO IL
PAESE VOLGENDO LO SGUARDO SU TUTTA LA VALLATA VIENE VENDUTA
.
l'AMMINISTRAZIONE
COMUNALE, E LA PRO LOCO ATTORNO AGLI ANNI 2000' HANNO
CINCISCHIATO NELLA TRATTATIVA, SENZA MAI CONCRETIZZARE
L'ACQUISTO DALLA FAMIGLIA BRUNO, LA QUALE ERA DISPOSTA A CEDERE IL
CASTELLO GRATUITAMENTE , MA NON SI E' MAI ADDIVENUTO A
CONCLUDERE L'ATTO FORMALE TRA LE PARTI, FIN QUANDO L'ACQUISTO DA
PARTE DELLA SOC. FIORENTINA DEL 2005.
Il
castello di S.FELICE
Le
prime notizie documentate relative all'esistenza di un borgo fortificato
sulla cima dell'omonima collina si hanno nel 1117. In un documento è
scritto: "… intra fines castri Sancti Felicis…".
Nel 1269 metà del castello era di proprietà di Costanza di Sanfelice
mentre l'altra metà di Andrea de Roccaromana. Nel 1304 fu investito della
baronia Filippo de Roccaromana. Nel 1404 Paride di Sanfelice, Cameriere e
Familiare di Re Carlo III di Durazzo, da questi nominato Viceré e Capitano
Generale di Terra di Lavoro e Contado di Molise, acquistò da Re Ladislao
il castello di San Felice, antico dominio della sua famiglia. I Sanfelice
detennero nuovamente il feudo fino al 1584 allorquando fu acquistato da
Pietro Migliaccio, al quale successe il figlio Giovanvincenzo nel 1590 ed
il di lui figlio Francesco.
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lI
castello di VAIRANO PATENORA
Il
vecchio insediamento alto medioevale di Vairano Patenora, ormai in rovina
carico di un fascino particolare, conserva intatta la perimetrazione
urbana con 16 torri e tre porte. E' dominato da un castello a
quattro torri che non è però quello primitivo che nel 1193 sostenne
vittoriosamente l'assedio del Cardinale Roffredo dell'Isola, abate di
Montecassino, bensì una completa riedificazione operata nel 1400 d'allora
proprietario che temeva l'invasione di Carlo VII.
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Il Castello di RIARDO
Il
Castello di Riardo 200
mq di superficie occupata ed, oltre alle cose consuete, stanze per
ricevimenti e danze, cappella, cucina, fossato, torri, trabocchetto,
passaggio segreto per il castello di conca e soprattutto il ricordo,
ancora vivo, di tre riardesi che nel 1463, asserragliati nel castello,
uccisero 100 soldati di re Ferrante, arrestarono la sua marcia per ben 10
giorni e costrinsero quest'ultimo a patteggiare la loro uscita di scena
attraverso il passaggio segreto.
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Castello
di RAVISCANINA
Il
borgo medioevale fortificato di Rupecanina, sorto su un luogo appartenuto
già ai sanniti. Resta l'imponente torre e tracce della cinta muraria con
torrette mezzotonde e torrioni. Fu edificata dai superstiti di Sperlonga e
poi, in epoche diverse, distrutto dai saraceni, devastato dagli Alifani e
dai Dragonesi, ed infine da un terremoto che costringe gli abitanti ad
abbandonare i luogo. Si racconta che L'abbandono sarebbe avvenuto a causa
di venti incessanti che procurarono la calvizie prematura agli abitanti i
quali ritenevano che la stessa fosse.
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Castello
di PRATA SANNITA
Costruito su un costone di roccia a destra del fiume Lete,
il borgo è dominato da un poderoso Castello, che ha assunto la sua forma
architettonica attuale durante il periodo angioino, dopo un ampliamento
dell’antica struttura longobarda. In origine aveva quattro torri di cui
una è crollata; g ambienti all’interno ruotano
attorno ad un cortile con pozzo. Ospitò numerose famiglie nobili, tra le
quali citiamo i Sanframondo, i Pandone, i Rota ed ultimi feudatari gli
Invitti nel XVIII° secolo. Il borgo era controllato tutt’intorno da
castelli e torri di avvistamento dei paesi vicini, ed è tuttora racchiuso da
un alto muro di cinta rafforzato da numerose torri cilindriche con base
troncoconica. Lungo le mura si aprono le porte di accesso al paese (Portelle,
Porta di Rotta Cupa, Porta di Lete e Porta Santi Janni) affiancate ognuna da
una torre cilindrica dove risiedeva la gendarmeria. Le più antiche notizie
storiche risalgono a prima dell’anno 1000, l’abitato raggiunse la massima
estensione intorno alla fine del 1500. All’esterno delle mura di cinta si è
ben conservato il ponte romano dalla tipica forma «a schiena
d’asino», attraverso il quale si imboccavano strade a mezza costa per Ailano,
Valle Agricola e proseguendo fino ad Alife. Entrando nel borgo attraverso «Porta
di Lete», lungo le strette e tortuose stradine troviamo le abitazioni
addossate l’una all’altra secondo un criterio urbanistico ben preciso,
adatto ad una miglior difesa ed al contenimento degli spazi entro la cinta
muraria.
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