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    NELLA PAGINA


 

 

SANTUARIO CONVENTO S. MARIA DELLA VIGNA -1384 -

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Anno 1384 - Un prodigioso evento metteva in subbuglio la comunità della piccola Università della Pietra in Terra di Lavoro.  


................stava dentro una vigna in quel tempo posseduta da Paolo della Vecchia cittadino della Pietra Vajrana , un albero di cerasa; a piedi di quella pianta fu veduto correre più volte un certo bove, la quale appena sciolto dall'aratro, già stanco delle fatiche, la solo pareva che trovasse le delizie del suo riposo; qui gionto non già come bruto insensato, ma come fusse ragionevole il più fervoroso, divotamente si inginocchiava, quasi adarar volesse l'idolo più amato del suo affetto; non vi era forza , che da quel tanto ammirabile distornar lo potesse, fuggiva ogni pascolo, abominava ogni cibo, così trattenendosi con istupore dè riguardanti sino a che veniva il tempo di ritornar all'aratro, ed allora senza stimolo alcuno si lasciava guidare, dove il padrone voleva, ma appena finata l'opera, più ansioso di prima all'amata cerasa col medesimo modo ossequioso tornava, cresceva la meraviglia, mentre trovando il bove per molti giorni quell'inedia senza trovar alcun cibo, con tutto ciò sempre più bello, più vigoroso, e più forte appariva. In tanto si attendeva dal cielo il lime, per saperne il mistero; ed infatti la gran Vergine Madre apparendo in sonno ad una verginella innocente , l'avvisò che sotto quel ceraso stava nascosta la sua immagine....



 

 

 

Anno 1384- Questo è l'anno in cui il Vescovo di Teano mons. Ottavio Bordone riprendendo una più antica tradizione, fa ricadere il ritrovamento della Sacra Icona della Madonna della Vigna da parte di una contadina del luogo.
Il culto per la Madonna della Vigna si va sempre più diffondendo anche nei paesi circonvicini. Il 24 aprile 1444 giunge atteso, il primo riconoscimento ufficiale: il Sommo Pontefice Eugenio IV emana una bolla con cui arricchisce la
"ECCLESIA BEATAE MARIA EX MURA CASTRI PETRAE DE VAIRANO" di indulgenze per anni 20.
Una bolla del 21 novembre 1458 affidava all'ormai costruito Convento ai figli di S. Domenico questo periodo domenicano durerà fino al 1809.
Anno 1613 - La notte del 4 agosto 1612 un incendio, sviluppatosi in una cappella laterale, divora la navata centrale, il Coro ed il pulpito. La chiesa venne subito ricostruita questa fu l'occasione per ripensare la Chiesa nella sua struttura attuale, con la navata centrale ed ampi finestroni, con cappelle laterali affidati alla Marchesale famiglia Grimaldi e a congregazioni locali che le arricchirono di quadri e stucchi. Furono ovviamente sostituite tutte le parti in legno con altri materiali. la volta fu rifatta con graticci di legno, rivestiti di intonaco e malta di gesso; il Pulpito e gli altari in pietra furono ornati di fregi ed oro zecchino. La chiesa è lunga 38 mt.  di cui 16 mt occupati da presbiterio e coro, che sono sopraelevati di un metro e 20 rispetto al piano della chiesa. e' larga circa mt. 8.00 ( 31,5 palmi) .Al centro tra il campanile ed il Convento troneggia la facciata. E di un Romanico della decadenza, ricca di stilemi. Su due supporti di pietra si innalzano due colonne con un cornicione che li unisce. Vi è un secondo ordine con due nicchie laterali a sinistra san Domenico e nell'altra la statua di S. Francesco d'Assisi. La terza sezione della facciata termina con un frontone a semicerchio con cornice e sormontato da una croce di ferro battuto, mentre nel centro sono evidenti i segni di una simbolica colomba irradiante, che simboleggia l'azione dello spirito santo. L'ingrasso è protetto da un tamburo di legno risalente A.D. 1920. Il Tempio è ad una navata con cappelle laterali, con la luce che piove dai nove finestroni distribuiti sulla destra e sulla sinistra. L'elegante decorazione a stucchi è opera di un certo Pietro da Cerreto Sannita e dal leccese Simone Sante.
Presumibilmente nel periodo tra il 1750 ed il 1800, venne inserito nella parete di fondo della Chiesa, dietro l'altare maggiore una tela raffigurante l'Assunzione di Maria Vergine di m. 4 x 2 firmata dall'autore Gaetano Gigante (1770-1840) padre del più famoso Giacinto. LE CAPPELLE LATERALI sono 8 alcune illuminate da luci diretta, alcune ridotta comunque a semplici altari. Sette erano padronali : due appartenevano al Convento e dedicate ai Santi, tutte godevano
dello “jus sepeliendi”, cioè il diritto di sepoltura. La prima sulla destra entrando e dedicata a Santa Maria delle Grazie, resta il cancello del 1733 le tele sono state rimosse per essere restaurate. Segue la cappella del Rosario, e di fronte a questa vi è la cappella del SS. Nome Era di proprietà della Famiglia Grimaldi che la possedettero fin dal 600', vi è una lapide con tre 2 epitaffi" - Dal Cardinale Nicola Grimaldi m,1717 a 72 anni, del germano di questi Francesco Silvestro M.alla didi di Maggio 1716 a 63 anni e D. Teresa Mignanelli consorte del Marchese Giovanni Battista Grimaldi m. 1716 a 36 anni. IL SOTTOCORPO DELLA CHIESA  da due scale laterali al presbiterio costruite nel 1948 si scende nel SOTTOCORPO il vano a pianta quadrancolare la volta alta 3.60 mt. è sorretta da sei colonne di pietra ,rivestite un stucco, complete di base e capitelli, che dividono la chiesa in tre piccole navate. Le due laterali a crociera quella centrale a vela. la data del restauro si ricordo su una pietra e data 1513. Al centro del vano delle due scale vi è la Cappella Della Madonna della Vigna, prima del 1982 vi era addossato al muro l'altare di marmo policromo con sopra un'elegante cornice di metallo e protetta da cristallo, la sacra immagine della Madonna racchiusa un due sezioni semicircolari. il tutto fu costruito nel 1759 con spese due ducati. Oggi la Cappella si presenta in modo diverso, con nuove strutture e raddoppiata in lunghezza, con altare e colonnine e nuova collocazione del basamento ritrovato.

 

L'altare in marmo policromo nella cripta (1759)prima del fantastico ritrovamento.

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Padre Cipriano volle risolvere radicalmente il problema dell'umidità che stava mettendo in serio pericolo il quadro della Madonna e sotto la guida della Sovraintendenza decisero di aprire un varco da sopra la chiesa per poter risolvere il problema. Vengono così smontati alcuni gradini del vano superore della chiesa che da sul presbiterio e calatesi dietro il muro scoprono nel vano destinato alle tombe dei benefattori, un basamento squadrato a forma di pilastro parallelepipedo alto 1,50 per 0.90-0.90 con su una faccia dipinto l'immagine della Madonna della Vigna. Lo stupore fu tanto da parte dei presenti. Allora si ritorna di sotto alla Cripta a rimuovere il murotampone e si accede al vano nascosto per secoli insieme ai suoi tesori di immagini e sopratutto la "gemma" di Santa Maria della Vigna. Nel Monoblocco ci sona anche altre due immagini il SS/mo Crocifisso sulla faccia opposta e San Giuliano l'ospedaliere su di un'altra.

padre Cipriano Caruso

 

 

 

 

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1) Santa Maria della Vigna. 2) basamento squadrato a forma di pilastro parallelepipedo alto 1,50 per 0.90-0.90 con su una faccia dipinto l'immagine della Madonna della Vigna. 3) Nel Monoblocco ci sona anche altre due immagini il SS/mo Crocifisso sulla faccia opposta e San Giuliano l'ospedaliere su di un'altra.

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Anno 1809 - Il 7 agosto 1809 Gioacchino Murat, Re di Napoli, emana un decreto di soppressione di tutti gli ordini religiosi e quindi anche dei domenicani di S. Maria della Vigna. Venticinque anni dopo circa i Francescani entrano in possesso del Decreto Reale che permettono di insediarsi nel Convento, e vi resteranno fino al 1988. Attualmente il Convento è sotto la giurisdizione della Diocesi di Teano (CE)

1.

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1-foto del 1981 dove si vede il Vescovo, padre Caruso e il Dr. v. Castrillo -  2- Padre Agostino Castrillo

**** Per notizie più dettagliate sulla Basilica S. Maria Della Vigna si possono consultare anche i volumi : La Chiesa Santa Maria Della Vigna in Pietravairano nella descrizione di un Padre domenicano dell'XXIII secolo - autore Renato Cifonelli - Biblioteca S. Maria della Vigna-  E LA GEMMA DI PIETRAVAIRANO - AUTORE  PADRE ODORICO TEMPESTA- BIBLIOTECA SANTA MARIA DELLA VIGNA PIETRAVAIRANO-

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 Veduta esterna- Madonna del Carmine con Anime Purganti, seconda metà del XVI sec. -

Cappella Grimaldi Lapide di Nicola Grimaldi.   

IL CONVENTO SANTA MARIA DELLA VIGNA.

E' certo che l'edificio religioso sorto nella vigna di Paolo della Vecchia accanto alla Chiesa Santa Maria della Vigna a seguito dell'apparizione del quadro sotto il ceraso, venne menzionato come Convento* per la prima volta in un atto di donazione del mese di agosto del 1450 per notar Giovanicola Simone con il quale Antonio De Ventoli donava al Convento di Santa Maria della Vigna due fondi rustici siti nel territorio di Vairano. I cittadini di Pietravairano iniziarono ad edificare il Convento che fu ceduto con il consenso del vescovo di Teano  ai Domenicani che subito vi si erano stabiliti proseguendo nella costruzione della struttura religiosa. L'Università della pietra ottenne dal Pontefice Pio II con la Bolla " Piis fidelium votis" del 21 dicembre 1458, il quale incaricò il vescovo di Sessa di dare formale possesso ai Domenicani del Convento e della Chiesa. Davanti al Convento ogni anno l'8 settembre aveva luogo il pubblico Parlamento per l'elezione degli Ufficiali annuali dell'Università. I padri predicatori abitarono il Convento fino al 1809 quando furono costretti a lasciarlo a seguito della soppressione nel regno di Napoli di tutti gli ordini religiosi possidenti disposta dal Re Gioacchino Murat con decreto del 7 agosto dello stesso anno.

 Dopo questa data rimasero a Pietravairano cinque ex Domenicani, che furono mantenuti dalla dazione del popolo e dell'allora Sindaco e tenuti da semplici preti. Il convento venne incamerato al demanio dello Stato e la chiesa S. Maria della Vigna rimase aperta al culto fino al 1828 quando decedette l'ultimo religioso ex Domenicano. Fu allora che i fedeli di Pietravarirano non potendo ottenere il ritorno dei Domenicani, decisero di affidare il Convento e la Chiesa S. Maria della Vigna ai Frati Minori di Osservanti della provincia di S. Ferdinando nel Molise. Così scrivevano allora per ottenere che il Convento fosse abitato..."Perciò implora dalla vostra bontà una Famiglia Religiosa per istabilirla nel locale degli ex Domenicani. Ivi le offrono una casa agiata e decentemente mobiliata , un giardino discreto, una chiesa magnifica, una questua non parca , una pietanza annessa di ducati sessanta..... Soltanto diversi anni dopo il 9 aprile 1834 fu emesso il decreto reale che autorizzava i Minori Osservanti della Provincia di San Ferdinando del Molise ad accettare il Convento, la cui presa di possesso avvenne il 1 giugno 1834. Per circa un trentennio fino alla nuova soppressione del 1866, il Convento fu luogo di ritiro e casa di noviziato e .... nella rigida osservanza della regola dei Frati trovarono alimento e sollecitazione per un penetrante e silenzioso apostolato in mezzo al popolo che numeroso accorreva a Santa Maria della Vigna.

Nel 1866 il 7 luglio con l'ennesima legge di soppressione il Convento fu devoluto allo Stato che lo cedette al Comune di Pietravairano per adibirlo ad uso scolastico. E nel 1869 vi furono trasferiti gli uffici del Comune. I Francescani non avevano mai perso la speranza di rientrare in possesso del convento tanto che lo comprarono dal Comune di pietravairano che lo aveva messo in vendita per la somma di lire 5.520 frutto di risparmi e generose contribuzioni di alcuni fedeli del luogo. La chiesa rimase di proprietà Comunale.

* Renato Cifonelli - La chiesa di Santa Maria Della Vigna Pietravairano.

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CHIESA COLLEGIATA di S. ERACLIO - 1129

In una pergamena*del XIII sec. dell'archivio parrocchiale di Pietravairano si dice che il "presbitero Pietro" ha costruito in proprietate la chiesa del santo, nel 1129.

Nel 1179 è riconosciuta ufficio curato nel 1182 risulta essere Parrocchia, che prende cura delle anime della precedente parrocchia di S. Martino risalente all'alba del X secolo.   La chiesa attualmente si presenta con una navata centrale e tre cappelle laterali.
La facciata si presenta con un portale in pietra, con lesene laterali e un frontone alla sommità dove e raffigurato. Al lato destro della facciata un campanile sormontato da una balaustra di epoca fascista, originariamente secondo descrizioni e documenti fotografici, il campanile era chiuso da una graziosa cupola.
Da una descrizione fatta durante una visita pastorale del 01/05/1696, si deduce che la chiesa fosse ad una navata,( pianta tratto scuro ) lunga passi 112, larga 33 (1 passo = 28 cm.), il pavimento era d'astrico dall'altare maggiore al coro, il resto in mattoni, vi erano bocche di sepoltura lateralmente alla navata, con diritti da parte dell'Università e di alcune famiglie.

 

 

 

 

 

 

 

 

 


La chiesa presentava otto finestre, di cui sei sui due lati e due sul coro, larghe rispettivamente 8x4 passi e 4x3 passi. Alla chiesa si accedeva attraverso due porte di passi 10x5.
Aveva l'ingresso voltato a lamia con due archi su tre colonne di pietra viva, con su quella centrale scolpito un millennio 1323.
Al centro del muro esposto nel frontespizio un occhio con pietra lavorata, alla sommità vi è una palla di rame con croce in ferro.

 

S. ERACLIO VISTA DELL'INGRESSO E DELL'ORGANO A CANNE   inizio pagina  

Con l'avvento al potere della famiglia Grimaldi 1596-1806 si stabilisce il privilegio di un "passetto" che dall'adiacente palazzo Grimaldi dava direttamente nella chiesa su di un vano sovrastante l'attuale organo a canne nell'unica navata alta 11 metri illuminata da otto finestroni dall'alto vi sono quattro cappelle sul lato destro l'ultima presso il presbiterio è dedicata al santo patrono e custodisce la statua  mezzo busto in argento massiccio con reliquia del santo. Una quinta cappella dedicata a sant'Antonio da Padova è di fronte al lato opposta a quella del patrono. Sul lato sinistro entrando vi sono tre altari. Sulla cantoria vi è un organo gioiello che reca la data del 1711.

CHIESA S. ERACLIO 1953 DURANTE UNA SANTA MESSA.

 

Di fronte sulla parete dell'abside vi è un quadro composto da cinque tavole. Rappresenta la ss Vergine Madre nell'atto di presentare o porgere Gesù fanciullo alla umanità.  Gesù stringe al petto una piccola sfera: il Mondo ai due lati S.Pietro e Paolo principi della chiesa universale . Nel primo piano del quadro in ginocchio due vescovi. S. Paride e S. Eraclio patrono di Pietravaiano.

 L'altare di marno è il battistero è di ionice pachistano, donati dalla munificenza di Francesco VI Grimaldi , Marchese di Pietravairano tra il 1700/1746.

S.S. Vergine Madre nell'atto di presentare o porgere Gesù fanciullo alla umanità.

 

 

 

 

 

ALTARE IN IONICE.

 

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a b 

( a )  FACCIATA CON IL PASSETTO -  ( b )  TAVOLA MADONNA DEL CARMINE TRA SANTI FRANCESCANI   ----   SANT'ERACLIO   ---

     

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A semplice titolo informativo oltre alle preziose Pergamene*( vedere sito ) vi è un atto ufficiale di battezzo che descrive l'importanza della Collegiata di S. Eraclio: Nell'anno 1588 atto n. 15 del 3 aprile 1588 fu battezzato dal Parroco don Sallustio Cannalonga Don Francesco Cajetano figlio dell'Illustrissimo Don Alfonso Cajetano d'Aragona e dell'Ill.ma donna Giulia De Rogeriis di Napoli. Padrini del Battezzato: Don Giovanni Battista Caracciolo-Marchese di Potenza e Donna Lucrezia Tuttavilla eius uxsor e Don Giovanni de jennaro da Napoli. In questo atto vi è racchiuso la storia dei più importanti casati del Regno Di Napoli.

  Maria di Nuzzo Marilia Maio Maria Tommasone Monica Tortorelli                  Pergamene*

Maria di Nuzzo Marilia Maio Maria Tommasone Monica Tortorelli ; Le Pergamene della Chiesa madre di Sant’Eraclio in Pietravairano rappresentano un corposo lavoro che ha impegnato Le autrici in collaborazione con l'archivio di Stato di Napoli di Caserta. Le pergamene sono ben 62 , che abbraccciano un arco temporale che va dal 1179 al 1791 .......                   il libro è stato presentato Sabato 10 maggio presso la Chiesa di Sant’Eraclio in Pietravairano (CE) ed è disponibile presso la parrocchia S. Eraclio.  Informazioni scarica PDF

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CHIESETTA MADONNA DEL CALVARIO

La domenica dopo Pasqua, a partire dal sacco di Roma del 1527, è iniziato il culto alla Madonna del Calvario. Inizialmente una piccola cappellina , poi una costruzione più grande per accogliere i fedeli numerosi soprattutto nella settimana dopo Pasqua.La Madonna del Calvario

 Una dignitosa "Via Crucis" guida al piccolo Santuario soprattutto nel periodo di Quaresima. Nella chiesa si conserva anche la "Pietà" che ritorna in paese la notte del "giovedì Santo" per rientrare il lunedì dopo la settimana in "Albis". Una grande cupola sovrasta il piccolo santuario.

 

 

 

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 CHIESA S. MARIA DELLE GRAZIE

La chiesa nasce sotto l'autorità della famiglia dei Grimaldi che ha dominato Pietravairano dal 1596 al  1806. A partire dalla fine del XVI secolo le vecchie strutture murarie perdono consistenza e vanno in disuso. La popolazione si spinge espandendosi lungo le direttrici sud occidentali di accesso al borgo, nasce così il rione S. Maria delle Grazie con l'omonima chiesa che è datata 1777. Ma evidentemente esisteva già prima il sito della chiesa con annessi più locali tanto che :

Nel 1658 si hanno già notizie sulla Chiesa della  Madonna delle Grazie e sulla Confraternita del Sacco che si trovano negli atti della visita sacra........... Dopo aver visitato la Cappella , il Visitatore si era recato nell'ecclesiola di Santa Maria delle Grazie e poichè gli erano stati esibiti soltanto un calice ed un corporale , concesse un mese di tempo perchè la Chiesa fosse fornita di tutte le suppellettili necessarie compreso il messale........Da ultimo visitò anche il contiguo Ospizio composto da vari locali , in parte terranei, nei quali vennero rinvenuti sei letti , con sei sacconi, cinque mante , e cinque lenzuole per gli ospiti, e furono accertate rendite per circa trecento ducati annui........

 Il catasto onciario *del 1743 tra l'altro ci informa che sopra l'altare vi era ...l'immagine della beatissima vergine delle Grazie dipinta nel muro e che adiacente vi era una cosa con tavolati di legno per ospedali, ove alloggiavano e si accoglievano per tre giorni continui tutti li poveri viandanti che vi capitavano nonchè un locale con un letto che serviva per alloggio dei sacerdoti e persone mendicanti  di qualità....  Un'altra casa di detto ristretto dove si mantiene un letto per alloggio del sacerdoti , ed un'altro per l'ospedaliere e la sua famiglia, il quale tiene la cura di detta Cappella ed Ospedale. Un orticello  ed un'altro comprensorio di case dei più membri di detto distretto e per uso della cappella e per riporvi le vettovaglie.....dal catasto onciario furono anche accertate un discreto patrimonio immobiliare che rappresentavano una tangibile generosità dei Petrani nei confronti della Chiesa e della Confraternita per l'opera fornita nei confronti dei poveri.   inizio pagina 

* Renato Cifonelli dal volume PIETRAVAIRANO IN TERRA DI LAVORO. Percorsi di storia.


CHIESA S. GIOVANNI BATTISTA

Costruita con i fondi per la ricostruzione post-bellica. Fu progettata dall'architetto Lerro di Teano appena dopo la guerra, ma la realizzazione c'è stata solo negli anni '90. Il progetto originario sta subendo notevoli ritocchi per dare una fisionomia più aderente alla sensibilità liturgica del dopo Concilio Vaticano II. Nell'anno 2017 subisce all'interno una radicale trasformazione per aderire ai gusti stilistici della comunità cattolica.

 

 

 

 

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 Veduta esterna.

CHIESA DI S. PASQALE BAJLON

La chiesa di S. Pasquale Bajlon fu costruita agli inizi degli anni '70 con il contributo di tutti i cittadini di Pietravairano ed in particolare con il contributo dei cittadini della contrada S. Pasquale a devozione del santo.

  Icona di Maiolica sulla facciata.   Cappella di S. Pasquale

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Cimitero dei De Scorpio CHIESA DI SAN MICHELE SANT'ERAMO PIETRAVAIRANO

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CHIESA DI S. CROCE nel CASTELLO MEDIEVALE DI PIETRAVAIRANO

L'agglomerato medievale era racchiuso da una cortina muraria, nella parte orientale vi è un naturale costone roccioso mentre in quella occidentale il sistema di fortificazione e di difesa era rappresentato da robuste mura alternate da torrioni di forma rotonda a ridosso delle porte. In alto sul vertice, il castello presenta una torre di forma cilindrica ed una chiesetta (S. Croce) che un tempo fungeva da punto di avvistamento, in quanto essa sovrasta tutta la piana circostante, da Venafro ad Alife e l'antica Via Latina.

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       - 1,2,3,4 Particolari della cappella.

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